Silvia Cassetta

Con Wave-O … i pensieri si INDOSSANO

Clever Rebel è lieta di ospitare, “VISTA_INTERNA”, dialogo con Ondine De La Feld, fondatrice e designer del marchio Wave-O. L’intervista è avvenuta durante Change up, Milano, fiera del Bio-Design svoltasi il 20 Novembre 2011. – Perché da una Architetto/Designer come Lei nasce un brand di abbigliamento? La t-shirt è un “cult”, è un vero e proprio oggetto da pensare, quindi si avvicina di più al mondo del design. Wave-O esprime il desiderio di dire qualcosa, non essendo musicisti, filosofi, pittori la T-shirt ci è sembrato un mezzo potente per divulgare dei messaggi. -Lei è presente ad una fiera di BIO-Design, perché il suo prodotto è BIO? Il Marchio, iniziato nel 2010, si confronta con la ricerca sul cotone organico, che è quello usato per produrre queste magliette, in un momento in cui la sensibilità alla qualità della produzione e all’utilizzo di materiali e cicli non nocivi per l’ambiente, sono il Plus Valore NECESSARIO per lo sviluppo di un marchio. E’ una delle sfide più importanti della nuova generazione, concentrata sul miglioramento dell’impatto ambientale anche attraverso i consumi. – Perché protagonista del marchio è la donna? Il mercato degli stereotipi consente piu’ agli uomini di essere ribelli, mentre Wave-O attribuisce anche alle donne messaggi provocatori. Le sue magliette diventano manifesto della volontà della donna di provocare, attrarre e confermare un ruolo rivendicativo contemporaneo e al tempo stesso di sentirsi glamour e chic, anche “solo” indossando una semplice frase. Le T-shirt sono un mezzo di comunicazione di messaggi provocatori giovanili, ma lo spirito anticonformista è ancor piu’ consapevole in una donna adulta, che rende Wave-O perfetto per piu’ generazioni. -La nuova collezione ripropone le opere d’arte piu’ famose nella storia della figura femminile, come mai abbinare alla classicità dell’arte una piccola trasgressività? E’ il caso di dire dalle parole alle immagini….!!!!! La prima collezione era fatta di parole, ora parlano immagini di donne storiche! Dopo aver iniziato con le parole, Wave-O ha voluto introdurre immagini di una forza comunicativa, ispirandosi a maestri del passato come Michelangelo, Leonardo da Vinci. Le immagini femminili di questi maestri volevano sempre dare un messaggio di situazioni, aneddoti o contestazioni attuali ai loro tempi, che dipingevano nelle loro opere, wave-o continua il loro intento conferendo nuovi significati alle figure femminili che vengono “attualizzate”. Accanto alla stilizzazione esclusiva di queste donne indimenticabili, simboli intramontabili di vizi e virtu’, sono riportati messaggi provocatori e ironici che invitano ad andare oltre la superficie per cogliere lo spirito piu’ profondo dei tempi moderni. In una visione contro-corrente che fa il verso alle icone del passato per suggerire nuovi modi e mode glamour, la Dama di Leonardo non abbraccia piu’ un ermellino ma un chiuaua, il miglior amico delle protagoniste del jet-set, mentre Maria Antonietta, donna d’irresistibile bellezza ma vittima di un matrimonio infelice e di una solitudine colma di frivolezze, viene proposta in un’inedita veste punk. -Ritiene che una donna “Wave-O” debba avere grande volontà e personalità per indossare questo brand e sentirsi a suo agio? Non credo sia importante….le personalità sono differenti e non basta una T-shirt per rafforzarle, ma i pensieri espressi aiutano e….basta a volte ricordare, come diceva Marylin Monroe che “E’ meglio essere ridicoli che noiosi!”     La notte del 20 giugno 1791 Maria Antonietta e la famiglia reale tentano la fuga, lasciando Parigi nel più gran segreto. Ma il loro piano va in fumo: sono riconosciuti e bloccati nella cittadina di Varenne. Nel settembre del 1791, Luigi XVI è costretto ad accettare la costituzione, nonostante l’opposizione della regina. Intanto, Maria Antonietta in segreto chiede aiuto ai sovrani stranieri, sperando di intimidire i radicali con la minaccia di un intervento armato. In aprile l’Austria e la Prussia dichiarano guerra alla Francia. All’alba del 10 agosto 1792, ventimila parigini circondano il palazzo reale. Luigi XVI è conscio che ogni resistenza è inutile e lascia il palazzo alla testa del misero corteo della sua famiglia e dei suoi ministri. La famiglia reale viene portata nel Tempio, una fortezza medievale che diventa la sua prigione. Il 16 ottobre 1793 Maria Antonietta viene ghigliottinata.   La Gioconda, nota anche come Monna Lisa, è un dipinto a olio su tavola di pioppo di Leonardo da Vinci, databile al 1503-1514 circa e conservata nel Museo del Louvre di Parigi. Opera emblematica ed enigmatica, si tratta sicuramente del ritratto più celebre del mondo, nonché di una delle opere d’arte più note in assoluto, oggetto di infiniti omaggi, tributi, ma anche parodie e sberleffi. Il sorriso impercettibile della Gioconda, col suo alone di mistero, ha ispirato tantissime pagine di critica, di letteratura, di opere di immaginazione, di studi anche psicoanalitici. Sfuggente, ironica e sensuale, la Monna Lisa è stata di volta in volta amata, idolatrata, ma anche derisa o aggredita. L’opera rappresenta tradizionalmente Lisa Gherardini, cioè “Monna” Lisa (un diminutivo di “Madonna” che oggi avrebbe lo stesso significato di “Signora”), moglie di Francesco del Giocondo (quindi la “Gioconda”).   Il significato del disegno del teschio è spesso più positivo che negativo. Nei tarocchi la carta della Morte spesso è raffigurata con un teschio, è simbolo di cambiamento, sia in bene che in male. Il teschio può rappresentare la vittoria della Morte sulla Vita e la fugacità dell’esistenza (spesso accompagnato dal “Tutto è Vanità”), ma l’impatto negativo del messaggio può essere temperato dalla fede nella Vita oltre la Morte.

La regola e il caso

Come il giorno e la notte la regola e il caso sono due contrari come la luce e il buio come il rosso e il verde come il caldo e il freddo come l’umido e il secco come il maschile e il femminile. La regola dà sicurezza, la geometria ci aiuta a conoscere le strutture o a costruire un mondo nel quale ci possiamo muovere senza paure. Il caso è l’imprevisto a volte terribile a volte piacevole l’incontro con una persona con la quale si stabilisce subito un contatto di simpatia o di amore, l’esplosione di una idea risolutrice la scoperta di un fenomeno. La regola nasce dalla mente si costruisce con la logica tutto è previsto con la regola si può pianificare un programma. Il caso nasce dal clima dalle condizioni ambientali, sociali, geografiche, dai recettori sensoriali. Un odore di eucaliptus la forma di un sasso il ritmo delle onde del mare… La regola, da sola è monotona il caso da solo rende inquieti. Gli orientali dicono: La perfezione è bella ma è stupida bisogna conoscerla ma romperla. La combinazione tra regola e caso è la vita, è l’arte è la fantasia, è l’equilibrio. Bruno Munari, Verbale scritto 1982.

Danza E’ Architettura.

Tesi del master eseguita presso la Scuola Politecnica di Design a Milano. Studio per il concept “Pausa d’arte”, che si concentrava sul rapporto tra coreografie di forme in movimento e sedie di design. Alias “Pausa d’Arte” (concept architettonico e di comunicazione aziendale per il design Alias) L’idea è quella di realizzare uno spazio dove si possano valorizzare le caratteristiche dei prodotti senza esporli direttamente, sottolineandone il concetto attraverso la suggestione di coreografie danzate che evocano il significato espressivo delle forme. “Il potenziale dinamico” pronto ad esplodere degli oggetti è, infatti, suggerito da corpi che danzano le forme delle sedie. Il design degli oggetti e le coreografie si susseguono in proiezione sui teli che costituiscono l’allestimento. Si crea così un “teatro” in cui il design è in stretta relazione con la forma corporea e le coreografie sono appositamente studiate per esprimere il significato degli oggetti a cui si relazionano. Il connubio tra danza, arte e design nasce da un comune valore che questi mondi hanno: l’unione tra “tecnica e bellezza”. Lo spazio espositivo è costituito da teli flessibili su cui le coreografie sono retroproiettate, diventando così ombre pronte a rivelare l’essenza del design degli oggetti. L’interazione del fruitore con gli oggetti di design è sia visiva che tattile: avviene, infatti, osservando la successione delle ombre e gli oggetti si possono toccare attraverso tagli spaziali sulle tele da proiezione. Il valore della scoperta emozionale è dunque preceduto da una curiosità indotta dalla suggestione delle immagini coreografate. Danza E’ Architettura Dance performer: Silvia Cassetta. Fotografia e regia: Beatrice Laurora. Progetto architettonico: Silvia Cassetta, Alessio Gloria e Teobaldo Piluso durante il laboratorio con il Professor Paolo Cesaretti.

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